L’amicizia e la vitale terza età (Il metodo Kominsky)
Lo stereotipo della terza età ci fa vedere gli anziani come intenti a giocare a carte, occuparsi dell’orto o giocare a bocce. Ecco.
Dimenticate tutto questo se vi imbattete ne “Il metodo Kominsky”, serie tv di Netflix.
Senza fare spoiler, la serie ruota attorno alla vita dei due protagonisti Sandy e Norman, l’uno attore in declino che si reinventa insegnante di recitazione e crea una sua scuola, l’altro, Norman, è il suo agente.
Il primo appare un cinico uomo latin lover, pessimo padre e amico distratto. Il secondo è un uomo calmo, dolce e perdutamente innamorato della moglie.
Insieme Sandy e Norman divertono lo spettatore con i loro dialoghi ironici, talvolta sprezzanti, sempre molto diretti. Una perdita dolorosa li avvicina e li cambia, lentamente ma costantemente, puntata dopo puntata.
Nel corso delle due stagioni non ci sono momenti in cui non si metta in scena la “vera verità” della terza età moderna, fatta di uomini e donne che hanno voglia di vivere, che hanno bisogno di affettività e di sessualità, che hanno bisogno di relazioni profonde e solide, che hanno voglia di sperare, come fossero usciti da Sogna ragazzo sogna di Vecchioni, vecchi sì, ma con la voglia di piantare un ulivo e la speranza di vederlo ancora fiorire. Uomini e donne che vivono la loro quotidianità e non si tirano indietro. Mai.
L’aspetto che più mi ha colpito è la tratteggiatura dei contorni di questa strana amicizia, fatta di due uomini profondamente diversi tra loro ma, contemporaneamente, incapaci di rimanere a lungo separati. Questa serie, oltre ad offrirci un’immagine antitetica dello stereotipo della terza età, ci permette anche di godere dell’idea di un’amicizia solida, duratura, importante.
Insomma, è una serie piacevole ma anche ricca di spunti, sia personali che, per chi come me lavora a contatto con le relazioni umane, anche professionali. Tra l’altro è una serie che spesso consiglio ai miei pazienti over e che viene spesso apprezzata. E come mi ha detto uno di loro: “Oh, finalmente qualcuno parla di noi non facendoci sembrare tutti dei Nonno Libero!”.
Non vi resta che guardare e commentare voi stessi! Buona visione!
Dott.ssa Federica Giusti
Related Posts
Ansia, DOC e…Tartarughe all’infinito
Tartarughe all’infinito è il titolo di un romanzo di John Green, noto al grande...
La CT Psicologica
Nel corso degli anni è diventato sempre più stretto il legame tra il mondo della...